venerdì 12 settembre 2025

SINDROME DI ALAGILLE

Id Provider: 634

Evento n°    463246 


Data inizio:   10/09/2025 

Data fine:    31/12/2025                 


Crediti assegnati:  3

Corso gratuito

https://www.formeeting.it/fad/iscrizioni-int.fmp?id=10529&m=0&source=mycatalog

Federazione Italiana Medici Pediatri

La sindrome di Alagille (AGS, ICD-10: Q44.7) è una rara malattia genetica caratterizzata da un’ampia variabilità clinica: può presentarsi in forme lievi o subcliniche, ma anche con manifestazioni severe tali da compromettere la sopravvivenza.

La patologia si distingue principalmente per la colestasi cronica, dovuta alla riduzione dei dotti biliari interlobulari, e da una serie di segni e anomalie associate, tra cui:

  • Facies caratteristica (triangolare, con fronte ampia, mento appuntito e occhi infossati),

  • Anomalie renali (displasia),

  • Cardiopatie congenite (come la Tetralogia di Fallot, talora associata a stenosi dell’arteria polmonare),

  • Manifestazioni oculari (embriotoxon posteriore, retinite pigmentosa),

  • Alterazioni scheletriche (vertebre “a farfalla”),

  • Altre possibili malformazioni sistemiche.

La prevalenza stimata è di circa 1 caso ogni 70.000–100.000 nati. Nei neonati può esordire con ittero prolungato.

Dal punto di vista genetico, la malattia è generalmente causata da mutazioni del gene JAG1 (20p12), che codifica per un ligando della via di segnalazione Notch; più raramente (tipo 2) da mutazioni del gene NOTCH2 (1p12). La trasmissione è autosomica dominante, con frequente penetranza ridotta (fino al 50% dei casi) e presenza di mosaicismo somatico (circa l’8%).

La diagnosi si fonda su:

  • quadro clinico,

  • esame bioptico epatico (colestasi e ridotto numero di dotti biliari interlobulari),

  • analisi molecolare del gene JAG1, che conferma il sospetto diagnostico.

È essenziale differenziare la sindrome di Alagille da altre patologie con manifestazioni simili, come tirosinemia, atresia biliare, fibrosi epatica congenita, colestasi intraepatica familiare progressiva e rene policistico.

Al momento, non esiste una cura risolutiva: il trattamento si concentra sulla gestione della colestasi cronica e delle sue complicanze. La prognosi è generalmente favorevole, anche se in alcuni casi possono insorgere cirrosi o emorragie da varici. La malattia tende a stabilizzarsi tra i 4 e i 10 anni, mentre nei pazienti con epatopatia terminale può rendersi necessario il trapianto di fegato.

Il progetto educazionale sulla sindrome di Alagille promosso da FIMP si articola in più fasi:

  1. Fase conoscitiva, tramite una survey allegata a una newsletter che illustra obiettivi e punti chiave,

  2. Fase formativa e di divulgazione scientifica, attraverso la pubblicazione di un editoriale sulla rivista Il Medico Pediatra e lo sviluppo di una FAD ECM asincrona dedicata all’argomento.

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